martedì 15 dicembre 2015

Caravaggio e le sette opere di misericordia


Dipinse le sette Opere in un quadro lungo circa dieci palmi; vedesi la testa d’un vecchio che sporge fuori dalla ferrata della prigione suggendo il latte d’una donna, che a lui si piega con la mammella ignuda. Fra l’altre figure vi appariscono li piedi, e le gambe di un morto portato alla sepoltura, e dal lume della torcia di uno, che sostenta il cadavero, si spargono i raggi sopra il sacerdote con la cotta bianca, e s’illumina il colore, dando spirito al componimento”. (Giovanni Pietro Bellori)

Le sette opere di Misericordia - Caravaggio     
Michelangelo Merisi, Le sette opere di misericordia, 1606-1607, Pio Monte della Misericordia, Napoli
Sono sette per il corpo e sette per lo spirito, in una simmetria quasi perfetta. Con citazioni colte e lontane, mescolate ad elementi popolareschi, il Caravaggio rappresenta il suo particolare e desolato mondo dei miserabili.                                                                                                                         Dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, curare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti: le sei enunciate da Cristo nel Vangelo di Matteo con l'aggiunta dell'ultima che, a seguito della recente carestia, era diventata un problema importante per la città di Napoli . Esse si compiono in una ambientazione che rievoca i sudici e disadorni bassifondi napoletani, sulle immaginarie movenze d’una penosa tamurriàta.                           Caravaggio struttura la composizione in una parte bassa, dove sono poste le sette opere all'interno di un simile consunto contesto, e in una parte alta, occupata dalla Madonna(che non è posta più al centro del dipinto) con Gesù bambino e gli angeli: quest'ultimi, in particolare, osservano dall'alto lo svolgersi delle opere di carità rese possibili dal gesto di grazia della Madonna e creano un collegamento tra il "divino" e l' "umano ". La scissione  dell'opera in due registri indipendenti sottolineata volontariamente dal Caravaggio è a testimonianza della volonta del mondo celeste di creare una strada con il mondo terreno,  e non il contrario:  non a caso, nessun personaggio, ognuno impegnato nell'opera di misericordia,  sembra intenzionato a dare attenzione alle presenze divine poste in alto.                                                                                                                                All'estrema destra un carcerato sporge il volto appena fuori dell’inferriata per succhiare il seno della sua donna, andata a fargli visita. Si riconoscono: il "dar da mangiare agli affamati" e il "visitare i carcerati". Qui Caravaggio ha fatto ricorso a personaggi leggendari : Cimone e Pero. "Il vecchio  Cimone era stato condannato a morte , e questa doveva essere per fame . La giovane figlia Pero gli fa visita , ed avendo da poco partorito un piccino, gli porge il seno gonfio di latte per nutrirlo . Quando viene scoperta dai funzionari , questi vengono fortemente impressionati dall'immenso altruismo del suo gesto e commossi liberano il vecchio Cimone".                                                                       Dietro di loro si intravede un uomo che trasporta un cadavere alla sepoltura, sotto lo sguardo pietoso di un sacerdote, che rischiara l’oscurità del luogo con una torcia: riconosciamo il "vestire gli ignudi e visitare gli infermi" e il "visitare gli infermi".                                                                                        In primo piano un personaggio nudo e di spalle riceve da un gentiluomo, San Martino ovviamente, la metà del mantello. Il Caravaggio qui ha fatto ricorso alla tradizione biblica:"Si narra che San Martino camminando per la strada vide un vagabondo che coperto di soli stracci non riusciva a ripararsi dal freddo e dalla pioggia. Voleva dargli del denaro così che potesse comprarsi una coperta ma non aveva neanche uno spicciolo in tasca. Così diede metà del suo mantello al vecchio. Per la strada San Martino non riusciva a ripararsi dal brutto tempo ma in poco tempo uscì il sole. La notte San Martino sognò Gesù che lo ringraziava mostrandogli la metà del mantello, quasi per fargli capire che il mendicante incontrato era proprio lui in persona".                                                                                   A lato del cavaliere un nobiluomo accoglie un povero pellegrino: riconosciamo in questo gesto l' "alloggiare i pellegrini"(segno del pellegrinaggio a Santiago De Compostela).                                       Alle spalle un persona dall'aspetto primitivo e mal curato s'abbevera, richiamando la vicenda del famoso Sansone.                                                                                                                              Dietro l’ignudo si intravede, nell’ombra, un poveraccio con le mani giunte, che affamato chiede la carità di un tozzo di pane: si riconosce il "dar da mangiare agli affamati".

Un piccolo video in cui il famoso critico d'arte Nicola Spinosa analizza con  minuziosità e accurata attenzione l'opera . . .




" Cosa dire di una composizione come Le Sette Opere di Misericordia dove ci vengono presentati i soli piedi di un cadavere portato a seppellire, una giovane isterica che offre il petto a un vecchio, alcune figure giorgionesche occupate in indecifrabili attività, e un uomo – c'è da supporre un medico – che guarda in controluce il contenuto di un bicchiere? "
(Bernard Berenson nel 1951)

Nello stile di Caravaggio il naturalismo, la scelta di soggetti reali nelle sue pitture e l'alto livello di simbolismo sono condensati in un'unica scena. Il significato morale di fondo è il rapporto speculare tra le opere misericordiose che uomini compiono come avvicinamento a Dio e la misericordia della Grazia che Dio rende agli uomini, un tema che era logico trovare in una pala destinata ad una congregazione, come quella napoletana, dedita a questo tipo di attività assistenziale.  L’attenzione al naturale si manifesta anche nella scelta dell’ambientazione: il muro del carcere vede anche l’apparizione della Vergine che finisce anch’essa ad assumere una dimensione naturale e più vera. Caravaggio dovette obbiettivamente trovarsi a dover includere, per motivi di committenza, la presenza della Madonna. Ma l’artista, secondo il suo solito, dà un’interpretazione personale rappresentando la Madonna nei panni di una popolana.
Il tema portante di questo dipinto è, senza alcun dubbio, la misericordia: ma cosa significa e a cosa allude questa parola ?
Nell’insegnamento di Gesù la misericordia non è solo l’attributo divino per eccellenza, ma la regola d’oro del discepolo. E' una delle parole che si trova sempre sulle labbra di papa Francesco. Egli la ripete sempre con passione e convinzione. L’ha menzionata pubblicamente dalla finestra del Palazzo Apostolico già all’inizio del suo pontificato, quando lodò il libro sulla misericordia. E' importante notare che il Papa non parla mai dei princìpi della misericordia. Questi lasciano il tempo che trovano e possono gratificare solo i teorici del pensiero. Il Papa parla delle opere di misericordia,quelle menzionate dal Merisi,  quelle che costituiscono il codice di comportamento dei cristiani, e che sono riassunte nel capitolo 25 del vangelo di San Matteo. Sono le opere che hanno reso santi uomini e donne di ogni tempo e luogo, e che ancora oggi esaltano la generosità di tutti coloro che vedono la carne di Cristo nelle ferite dei poveri.
Non a caso, Francesco ha indetto un giubileo straordinario «perché questo è il tempo della misericordia. È il tempo favorevole per curare le ferite, per non stancarci di incontrare quanti sono in attesa di vedere e toccare con mano i segni della vicinanza di Dio, per offrire a tutti, a tutti - ha ripetuto - la via del perdono e della riconciliazione».


Ricollegandomi al tema cardine di questo articolo, trovo necessario prendere in considerazione un film il cui significato va oltre le superficiali apparenze; un film che spiega come affrontare positivamente le difficoltà, spesso improvvise, anche con l'aiuto di amicizie e l'affrontare di tali difficoltà può migliorare il carattere di una persona e il riferirsi a rinnovati valori di riferimento.



Bibliografia ...


Pio Monte della Misericordia, Le 7 opere  di misericordia di Caravaggio http://www.piomontedellamisericordia.it/opere-di-misericordia-_-michelangelo-merisi-da-caravaggio/




martedì 20 ottobre 2015

La luce barocca



                                              Risultati immagini per l'importanza della luce

La luce è un elemento di vita e di bellezza, indispensabile alla natura ma anche all’architettura. Architectura sine luce, nulla architetcura est ci ricorda Baeza ed infatti cosa sarebbe il Pantheon senza l’oculus, gli spazi interni di Carlo Scarpa senza gli squarci sapienti, o la chiesa di Osaka di Tadao Ando senza la croce di luce ricavata dal disallineamento dei pannelli?


                                "La materialità è caratteristica essenziale dell'arte, composta anche da quella parte di materia legata all'energia che è la luce. L'arte visiva non esiste senza la luce: tutto il nostro sapere è legato ai sensi e la vista è quello che coglie e rivela la luce.Il tema del cambiamento del ruolo della luce nella storia dell'arte si sviluppa fino al grande dibattito teorico degli impressionisti, si evolve con il puntinismo di Seurat e raggiunge il culmine con le scoperte dei divisionisti: essi reputano che la luce sia la radice della frantumazione dei colori, e la frantumazione dei colori la radice dei sentimenti."
(Philippe Daverio)


Vetrata della Tribuna delle Reliquie, 1248,Sainte Chapelle, Parigi
Risultati immagini per vetrata della Genesi, Cattedrale di Ulm
vetrata della Genesi,1377, Cattedrale di Ulma
Da secoli è ormai diventata il cardine delle rappresentazioni artistiche, dall'architettura alla pittura, passando per la scultura.Nella società medievale, dove ogni manifestazione della realtà è interpretata come immagine del divino, la luce rappresenta il più fulgido segno sensibiledell'irruzione del sacro nella storia dell'uomo. Concetti ben visibili nella cattedrale cluniacense di Saint-Denis a Parigi e nelle parole pronunciate da Suger che nepromosse il rinnovamento nel XII secolo. Secondo questo abate nella nuova chiesa abbaziale “Viva luce illumina ciò che luminosamente si unisce a ciò che è luminoso, e luminoso è il nobile edificio che è profuso di luce nuova”.Un'attenzione alla luce che trova il suo apice con la costruzione della SainteChapelle
di Parigi, voluta da Luigi IX per conservare una reliquia della Passione di
Cristo. La cappella è concepita con impianto ad aula unica e costruita come una“scatola di luce”, le cui pareti consistono quasi interamente in grandissime vetrate

policrome.
Simone Martini,Annunciazione,1333,Galleria degli Uffizi,Firenze





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Rembrandt,Danae,1636,Ermitage,San Pietroburgo














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Caravaggio,Suonatore di liuto,1595,Metropolitan Museum,New york

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Caravaggio,Vocazione di San Matteo,1600,Chiese di San Luigi dei Francesi,Roma
Sarà il Caravaggio ad usare totalmente l'effetto dell'illuminazione come rappresentazione di una luce proveniente da un punto esterno del quadro: nella "Vocazione di S. Matteo" la luce entra nel dipinto e taglia diagonalmente tutta l'immagine, sfiorando il volto e la mano di Cristo prima di illuminare le figure sedute intorno al tavolo. E la luce è per il Caravaggio l'elemento trasfigurante che attenua il suo fortissimo realismo. Ma il 
Risultati immagini per caravaggio davide con la testa di golia
Caravaggio,Davide con la testa di Golia,1610,Galleria Borghese di Roma
simbolismo della luce ha la sua maggiore espressione pittorica nelle opere di Rembrandt dove l'identificazione fra luce e colore diviene totale e l'effetto di illuminazione delle figure è talmente potente che esse stesse sembrano emanare luce assumendo un carattere di trasfigurata immaterialità. Rembrandt accresce la luminosità dei suoi soggetti evitando la minuzia dei particolari nei punti di maggiore chiarezza, conferendo loro quella indefinitezza di superficie che li rende più luminosi del resto del campo.















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Rembrandt,Sposa Ebrea,1665, Rijksmuseum,Amsterdam
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Rembrandt,Sposa Ebrea,1665, Rijksmuseum,Amsterdam

 Bibliografia..


BlogThesign-l'iportanza della luce (http://blogthesign.com/post/51561178284/limportanza-della-luce);
La filosofia della luce(https://books.google.it/books?id=7iy4U0tjOMsC&pg=PA156&lpg=PA156&dq=la+luce+nelle+sue+manifestazioni+artistiche&source=bl&ots=QUrBTauEDm&sig=_vAkEMAyGvmkfG_jo1hOv_IWORs&hl=it&sa=X&ved=0CDcQ6AEwBGoVChMI69WOupHPyAIVirQUCh3fQQOY#v=onepage&q=la%20luce%20nelle%20sue%20manifestazioni%20artistiche&f=false);
Francesco Morante-Barocco(URL http://www.francescomorante.it/pag_2/211.htm ).


                                                                                                             -Francesco vozza